C’era una volta Amorino

Acquistare un gioiello non è un atto banale: non solo si diventa proprietari di metalli e pietre preziose sapientemente lavorati, ma si è anche chiamati a custodire e a tramandare la loro storia. Oggi te ne voglio raccontare una.

C’era una volta…

Siamo nel 1926 quando, in un piccolo laboratorio orafo scannese, Armando Di Rienzo dà vita ad un nuovo gioiello, una spilla-ciondolo di nome Amorino. Il suo destino è però già segnato: Armando lo ha creato pensando alla sua sposa, alla quale lo vuole donare come pegno d’amore.

Gioiello Amorino con pietra turchese

Il gioiello esprime l’amore in ogni sua parte: in alto la corona, simbolo di nobiltà, al centro il cupido, dio dell’amore, che con la sua freccia colpisce un cuore con l’intento di accendere la passione amorosa. 

Lo stile del gioiello è influenzato dal barocco napoletano, così come le materie prime: i primi modelli sono stati creati, infatti, con perle, turchese e corallo rosso provenienti da Torre del Greco (NA). 

Per preservare l’unicità del gioiello, nel 1950 il modello viene brevettato presso la Camera di Commercio de L’Aquila. Dopo 10 anni Amorino viene premiato alla mostra mondiale dell’artigianato a New York, diventando l’emblema della moderna produzione orafa scannese.

Gioiello Amorino

E oggi?

Da sempre il filo conduttore della nostra produzione è preservare le tradizioni guardando al futuro. Per questo abbiamo deciso di lasciare Amorino immutato e, allo stesso tempo, ascoltando le esigenze attuali, abbiamo introdotto due novità: pietre preziose moderne come Swarovski e il modello più piccolo del gioiello in versione solo ciondolo. 

Gioiello Amorino

Questa è solo una parte della storia del gioiello Amorino, il resto sono ancora pagine bianche da scrivere. 

Alla prossima storia!

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