Perché la mamma è sempre la mamma: in ogni tempo e in ogni paese. Anche o, forse, soprattutto a Scanno dove le mamme hanno da sempre avuto un ruolo fondamentale. Oggi vi parliamo di loro e di quanto siano state importanti.
Da sempre il ritmo della vita nel piccolo borgo di Scanno era scandito da quella tradizione chiamata Transumanza: ogni anno, a Settembre, ogni pastore partiva con il suo gregge e, percorrendo lunghi sentieri chiamati tratturi, raggiungeva il Tavoliere delle Puglie per rimanervi fino a Giugno.

Quindi se l’anno iniziava a Settembre con la partenza degli uomini, il tempo per vivere l’amore altro non era che il breve intervallo da Giugno a Settembre. Per questo poco prima della partenza, il giorno di Sant’Eustachio, le strade di Scanno diventavano un luogo di festa: nell’aria note, promesse e palpiti d’amore. Le note, quelle della banda che rallegravano tutta la popolazione; le promesse quelle dei giovani pastori che sigillavano il loro amore in attesa di tornare a Giugno; infine, gli ultimi palpiti d’amore, quelli prima della partenza degli uomini. Per questo Sant’Eustachio era la festa della spartenza: un piccolo saluto da conservare nel cuore fino a Giugno.
Durante i mesi in cui gli uomini erano via le donne diventavano il centro della famiglia: angeli custodi del focolare domestico ma anche forza lavoro. Donne che per sopravvivere lavoravano nei campi e si occupavano della casa, ma soprattutto mamme che crescevano i loro figli. Lo facevano con dignità, sopportando in silenzio il peso della fatica e la sofferenza di un amore lontano. Ecco perché erano molte quelle mogli di pastori che volevano un futuro diverso per le loro figlie e ancora di più erano quelle filastrocche recitate dalle mamme come preghiere con la speranza che le figlie non sposassero un pastore: La mamma una n’ha, ju puntuale ‘ ce je dà pecché l’arte nenn’é buona e ju vierne la lassa sola.

Ogni anno le donne si preparavano ad affrontare la Transumanza affidandosi a piccoli riti scaramantici, anche semplicemente indossando dei gioielli che, con il tempo, vennero ad assumere un significato profondo diventando il simbolo dell’abbondanza e della prosperità raggiunte con il sacrificio del lavoro, con la dedizione dell’amore e con la forza di un sentimento unico: l’affetto di ogni mamma verso i figli.
Nella nostra sezione dedicata alla festa della mamma troverete tanti gioielli unici come il vostro sentimento, ma soprattutto tante idee per regalare alla vostra mamma un simbolo che le narri questa storia e che le dica l’importanza che ha per voi e per la vostra famiglia: così come erano importanti le donne di Scanno.
Troverete ciondoli come il Tombolo con cuore o come la Presentosa, stella di filigrana con in mezzo un cuore , che veniva donata in segno di amicizia , gesto di affetto o come amuleto; bracciali come il Tredici che, secondo la tradizione, erano amuleti che i pastori conservavano gelosamente per tutta la vita; orecchini, come le Circeglie o le Sciacquajje, che accompagnavano le donne nel lavoro quotidiano nei campi e nelle faccende domestiche tanto che il nome sembra ricordare lo sciabordare dell’acqua nel lavare i panni; o, forse, alla tua mamma stanno bene orecchini a lobo, più piccoli ma altrettanto preziosi.
Vieni a dare uno sguardo alla nostra sezione !