Genitori in crisi: quando è il momento migliore per fare i buchi alle orecchie?

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Il tema di questo articolo, giuro, è spesso anche motivo di diatriba tra i genitori per diversi punti di vista. I buchi alle orecchie sono molto più delicati di quanto si possa pensare. La vecchia scuola, ad esempio le nostre nonne o mamme, ricorderanno di certo metodi assai rudimentali per forare le orecchie: aghi disinfetti al fuoco o altri arnesi un pochino cruenti. Vi sono donne, invece,  che non ricordano nemmeno il fatidico momento poiché i buchini venivano fatti quando le bimbe erano praticamente neonate, per sfruttare lo stato di iniziale inconsapevolezza, eliminando il problema di ansie e paure.

Ma al giorno di oggi, cosa consigliano gli specialisti?  

Per voi un elenco di qualche utile consiglio:

1) Mito da sfatare: seppur siano solo due piccolissimi fori, per la pelle essi rappresentano comunque un vero e proprio trauma, in quanto si va a lacerare il tessuto epidermico, seppur in una zona limitata e circoscritta.

2) Il quando: l’età consigliata dagli specialisti è quella adolescenziale. Il motivo, sostanzialmente, è una ridotta possibilità di infezione.

3) Il dove: fare i buchi alle orecchie non è uno scherzo e deve essere fatto da professionisti, che non solo siano in possesso di attrezzatura idonea (pistole pneumatiche apposite) ma che prestino un consulto durante tutta la fase di guarigione. Quindi il posto ideale è la farmacia, tassativamente. Evitare bigiotterie o bancarelle ambulanti che offrono il servizio. 

4) Il primo orecchino: quando si vanno a fare i buchi alle orecchie sono compresi, nel costo del servizio, degli orecchini anallergici da tenere per circa un mese (vedi cura). Ma tolti questi, che orecchino acquistare e di che materiale? Il più consigliato è l’oro, al secondo posto l’argento. Probabilmente può essere una spesa maggiore, ma finché i fori non sono ben costituiti: non è il caso di indossare qualsiasi tipo di orecchino. Per i primi mesi sono sconsigliati orecchini pendenti, poiché potrebbero essere troppo pesanti e orecchini dove non sia chiaramente espresso che sono anallergici e di dubbia provenienza. Un punto luce elegante e delicato, per i primi tre mesi, sarebbe l’ideale.

5) La cura: il presupposto è che abbiamo lacerato uno strato piccolo di pelle, ergo questo sarà più vulnerabile a possibili infezioni. Quindi disinfettare abbondantemente mattina e sera con ovatta e un apposito prodotto (io personalmente consiglio sempre il Citrosil o il Lyso Form, ovviamente per la cute, perché non bruciano) e per una trentina di giorni non rimuovere gli orecchini. Perché? Semplice, le cellule del tessuto epidermico andrebbero a rigenerarsi chiudendo i fori.

6) Se si infetta: prima di tutto ricordate che, almeno per le prime 24h, dopo aver forato le orecchie, i lobi saranno arrossati, doloranti e anche un po’ gonfi. Tutto ciò è normale. Nel caso in cui questi sintomi non svaniscano, ma anzi compaiano pus o cattivi odori, mettere una crema antibiotica (esempio il Gentalyn beta, il Trofodermin) e ovviamente disinfettare, disinfettare. Nel caso in cui dolore permanga.. non resta che togliere gli orecchini lasciate chiudere i fori (in questo caso consiglio la Connettivina).

Ricordate che il periodo migliore per fare i buchi alle orecchie è l’inverno, quindi avanti tutta ragazze, l’Oreficeria Di Rienzo vi attende con un’ampia scelta di orecchini eleganti e raffinati. Ricordate di mettere sempre voi stesse nelle mani di professionisti.

Ps: Il Trofodermin è anche disponibile nel comodo formato spray.

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